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Pampers baby dry

Pubblicato il nella sezione → cambio, Igiene

Inizialmente ho snobbato i Pampers baby dry perchè mi sembrava insostenibile il loro acquisto a lungo termine visto che, nella migliore delle ipotesi, li trovavo in confezione promozionale a 7,59 € e a prezzo intero a 9,50 €. Fatti due conti rapidi, voleva dire spendere tra i 60 € e gli 80 € al mese! Davvero troppo per i miei gusti.

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il gruzzolo che serve per comprare i pannolini ogni mese!

Così ho iniziato a testare una dopo l’altra tutte le marche a basso prezzo da Chicco a Trudi – si anche loro vendono i pannolini! – ad Huggies e varie sottomarche . Mi erano parse tutte più o meno simili ma nessuna prticolarmente convincente.

Poi da Acqua&Sapone ho trovato i Pampers baby dry in confezione singola a 4,99 € e successivamente la doppia – che però contiene più del doppio dei pannolini – a 9,99 €. Lì si è aperto un mondo! E non ho li più lasciati, tranne in rari casi, per poi tornare sui miei passi – vedi l’articolo in cui parlo della recente esperienza con gli Huggies.

Mi sono resa conto che questi pannolini hanno delle ottime prestazioni.

Trattengono bene liquidi e solidi anche “corposi”, io li uso per la notte e non ho bisogno di cambi intermedi. Un solo pannolino regge bene dalle 21 alle 9 del mattino. Certo a volte, quando prendo in braccio il piccolino, sembra che abbia un gavettone nelle mutande ma per ora non è mai esploso!

Sono ben congegnati dal punto di vista strutturale poichè hanno delle bande laterali molto elastiche che aderiscono bene al corpo e gli strap per la chiusura si fissano facilmente e stabilmente.

Inoltre sono delicati sulla pelle e ai miei figli non hanno dato praticamente mai irritazioni.

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Pampers baby dry approvati

Complessivamente quindi mi sento di consigliarli perchè, in base alla mia esperienza, hanno il miglior rapporto qualità-prezzo. Credo tuttavia che ogni neomamma dovrebbe fare un “tour dei pannolini” provando più marche per farsi un’esperienza nel campo e valutare cosa si adatta di più al proprio bambino e anche alle proprie esigenze.

Chi di voi ha fatto il “tour dei pannolini”? Come si è concluso? Quale è la vostra marca del cuore?

Via il pannolino anche di notte! Come l’ho affrontato io

La scorsa estate ci siamo sbarazzati del pannolino di giorno e dopo un anno è stata la volta di quello usato durante la notte. Se la prima operazione è stata rapida e pressochè indolore, la seconda sta andando per le lunghe e – se mi passate l’espressione – non vedo ancora la luce in fondo al tunnel.

vasino biancoAnche questa volta ho atteso l’estate in modo che l’impatto in termini di abiti e lenzuola da lavare fosse ridotto ai minimi termini, poi ho spiegato al mio ometto che era ora di imparare a svegliarsi e fare pipì in bagno anche di notte.

La prima settimana approfittando dell’affidabile sveglia notturna che si chiama fratellino, ho provveduto a farlo andare in bagno una o due volte a notte. Poi, un po’ mi spiaceva interrompere il suo sonno, un po’ ho pensato che così non si sarebbe abituato a fare da solo, così ho smesso di svegliarlo.

Il risultato? Il risultato è che quasi tutte le notti mi viene voglia di rimettergli il pannolino! All’inizio dovevo cambiare lui e le lenzuola due o tre volte a notte poi siamo passati ad una volta ma da lì non si smuove. Gli ho promesso un premio – sarà educativamente corretto?? boh – se si fosse ricordato di andare in bagno autonomamente. Un paio di volte se lo è conquistato e come prevedeva l’accordo abbiamo fatto colazione al bar ma non è stato sufficiente a mantenere un risultato nel tempo.

Quindi per ora non  posso dirvi se e quale sia la strategia vincente perchè io sto ancora guadando il fiume…in tutti i sensi.

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L’unico suggerimento che mi sento di dare è di togliere il pannolino di giorno e di notte contemporaneamente. Credo che altrimenti si rischi solo di confondere in bambino che deve prima imparare a comportarsi diversamente a seconda che sia o meno a letto e poi disimpararlo. E’ bene che le regole o le indicazioni di comportamento siano il più possibile universali perchè il bambino le “digerisca” velocemente e bene.

Qualcuna ha suggerimenti da darmi per evitare di fare lavatrici su lavatrici? I vostri bimbi hanno ancora il pannolino? Vi preoccupa l’idea di doverlo eliminare?

Review Pannolini Huggies Unistar

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Dovete sapere che per quanto riguarda i pannolini, i prodotti per la pulizia e quelli per la mia beauty routine ho scorte da far invidia a quelli di “Pazzi per la spesa”! Quando ci sono delle offerte io non resisto e compro cose che userò nelle prossime due vite!

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Stranamente di recente sono rimasta sguarnita dei miei fidati Pampers baby dry e così ho deciso di dare una chance agli Huggies visto che, guarda caso, erano in offerta.

Avevo usato questi pannolini, nei primi mesi di vita del mio bambino grande. All’epoca, non sapendo bene come orientarmi nel mare delle alternative – e non esistendo siti di review ad hoc – avevo deciso di usare varie marche alternandole per poi decidere su cosa buttarmi. Alla fine mi erano parsi un po’ tutti ugualmente inefficaci. E avevo tristemente concluso che se i pannolini top di gamma – Pampers – non mi salvano dal lavare continuamente il rospino e tutti i suoi vestiti, allora tanto valeva usare gli Huggies che davano lo stesso risultato ma a metà del prezzo. Successivamente ho rivalutato i Pampers perchè ho capito che spesso gli straripamenti erano causati da miei errori nel cambio ed ho pensato che forse anche con gli Huggies il problema fosse stata la mia inesperienza.

Così a circa tre anni di distanza ne ho ricomprate alcune confezioni. I primi giorni è filato tutto liscio anche perchè li ho alternati con gli ultimi pezzi di Pampers che erano in giro. Poi stamattina di colpo il patatrac. Prima al risveglio, ho trovato il lettino tutto zuppo di pipì e dopo in auto, il seggiolino zuppo di popò.. Al mattino ci può anche stare perchè il pannolino lo indossava da molte ore, ma poi proprio no perchè lo avevo cambiato appena prima di salire in macchina.

Adesso dovrò continuare ad usarli per terminare quelli comprati ma sono subito corsa a recuperare altri Pampers da usare per la notte. E poi per quanto mi riguarda Huggies Unistar addio!

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Ora che ci rifletto sarà un caso che come mascotte del marchio abbiano scelto un ippopotamo? Non è esattamente il primo animale che associo all’idea di asciutto!

Qualcuna li usa abitualmente o li ha provati qualche volta? Come vi trovate? Anche voi combattete con gli straripamenti?

Salviettine umidificate. Quando un fazzoletto può salvarti la vita….

Prima di diventare mamme non si immagina quanto i bambini siano abili a sporcarsi nei modi più disparati e nei luoghi meno opportuni. E nulla è più utile di un fazzoletto, o meglio ancora di una salviettina umidificata, a portata di mano. Ieri mio figlio più grande, semplicemente scendendo dall’auto, è riuscito a sporcarsi entrambe le mani di un grasso nerissimo e dato che io non ho avuto i riflessi (e le salviettine!) pronti, lui ha pensato bene di pulirsi le belle manine sui suoi pantaloni freschi di lavatrice!!

Ma non divaghiamo. Le salviette umidificate!

Anzitutto faccio un distingua tra quelle da usare in casa e quelle da tenere SEMPRE in borsa, in auto, nello zainetto..insomma da sparpagliare un po’ in giro.

In casa sono comodi i formati classici che contengono dai 50 agli 80 pezzi studiati appositamente per il cambio pannolino che si possono usare sia per dei cambi veloci che per qualsiasi altra esigenza di pulizia rapida. Anche se un po’ più costose trovo senza dubbio più funzionali le confezioni con l’apertura in plastica rigida. Quella adesiva dopo qualche utilizzo tende a non chiudere più e si finisce per avere delle salviettine secche, inoltre è difficilie se non impossibile usarla con una sola mano. E con un bimbo sporco da tener fermo anche la dea Kali vorrebbe una mano libera in più.

Quando si è fuori invece, prediligo dei formati pocket o al massimo quelli standard ma che ho già usato a casa e che stanno per finire. Questo per ridurre al minimo il peso delle borse che mi porto appresso, dato che inevitabilmente finisco sempre per portarmi in giro mezza casa “che non si sa mai..”.

Io ho sempre in borsa le salviettine di Shaka che sono ottime perchè coniugano qualità, prezzo e formato comodissimo. Chiaramente non sono pensate per il cambio pannolino anche se in caso di estrema necessità io le ho usate anche per questo scopo.

In ultimo una precisazione, la povera cavia che è il mio primo figlio, appena nato, al rientro dall’ospedale è stato pulito quasi esclusivamente con le salviettine. Lo so, pessima cosa! Ma comprendetemi, non sapevo dove accidenti mettere mano, un bambino di meno di una settimana lo avevo visto giusto in fotografia! Chiusa la parentesi di questa confessione, oggi mi sento di dire che le salviette non costituisco assolutamente un sostituto di acqua e sapone che rappresentano il modo migliore di pulire la pelle. Sono semplicemente una soluzione pratica e veloce da usare quando l’acqua non c’è o si deve intervenire in tutta fretta (vedi la storia del grasso spalmato sui pantaloni..sigh).

Anche voi avete attraversato la fase del “nonsodacheparteprenderequestoesserino” e ci avete dato sotto con le salviette? E cosa ne pensate sono un valido alleato o le evitate?

Creme per il cambio del pannolino Sono davvero antiarrossamenti o li provocano?

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Su questo argomento la mia opinione è sicuramente controcorrente e quando mi capita di esporla in qualche conversazione con altre mamme, vengo guardata con un certo sospetto! Come se la mia fosse un’eresia..ebbene si, nella quotidianità non utilizzo alcuna crema per il cambio pannolino.

Devo, però, fare un passo indietro. Nei primi mesi di vita, mio figlio più grande si è beccato delle belle “impanature” fatte con le varie fissan, chicco, mustela e bepanthenol. Poi un’amica mi ha regalato un prodotto bio che aveva una consistenza completamente diversa: non della calce che rimaneva lì finchè non la grattavi via a forza ma un fluido leggerissimo che si assorbiva subito. Questo mi ha fatta riflettere ed ho iniziato a diradare l’uso di creme per poi non usarne più. E cosa è accaduto? Un bel niente..il culetto di mio figlio era perfetto!

crema-ossido-zinco

Dunque per farla breve e saltare passaggi intermedi, io oggi mi limito a lavare con cura ogni volta che faccio il cambio, asciugare bene e ..basta! Quando noto degli arrossamenti metto una piccola quantità di burro di karitè.

Come mi è stato poi confermato da alcune ostetriche, le classiche creme a base di ossido di zinco vanno utilizzate solamente in caso di reale necessità, ovvero quando c’è un arrossamento importante ed è utile creare una barriera tra il pannolino e la pelle. Non vanno confuse, come io facevo inizialmente, con delle innocue creme idratanti perchè tali non sono. Se usate sempre, essendo impermeabili, bloccano la normale traspirazione e generano irritazione anche sulla cute sana! Un cane che si morde la coda!!

Quindi il mio consiglio è usare con estrema parsimonia queste creme “scudo” e solo quando c’è un arrossamento grave oppure limitarsi, come faccio io, ad idratare (preferibilmente con olii, burri o aloe) e se possibile lasciare il bambino per un po’ senza pannolino.

E voi cosa fate di solito? Usate le paste antiarrossamento e con quale frequenza? Fatemi sapere così possiamo confrontare le nostre esperienze.