Su questo argomento la mia opinione è sicuramente controcorrente e quando mi capita di esporla in qualche conversazione con altre mamme, vengo guardata con un certo sospetto! Come se la mia fosse un’eresia..ebbene si, nella quotidianità non utilizzo alcuna crema per il cambio pannolino.
Devo, però, fare un passo indietro. Nei primi mesi di vita, mio figlio più grande si è beccato delle belle “impanature” fatte con le varie fissan, chicco, mustela e bepanthenol. Poi un’amica mi ha regalato un prodotto bio che aveva una consistenza completamente diversa: non della calce che rimaneva lì finchè non la grattavi via a forza ma un fluido leggerissimo che si assorbiva subito. Questo mi ha fatta riflettere ed ho iniziato a diradare l’uso di creme per poi non usarne più. E cosa è accaduto? Un bel niente..il culetto di mio figlio era perfetto!
Dunque per farla breve e saltare passaggi intermedi, io oggi mi limito a lavare con cura ogni volta che faccio il cambio, asciugare bene e ..basta! Quando noto degli arrossamenti metto una piccola quantità di burro di karitè.
Come mi è stato poi confermato da alcune ostetriche, le classiche creme a base di ossido di zinco vanno utilizzate solamente in caso di reale necessità, ovvero quando c’è un arrossamento importante ed è utile creare una barriera tra il pannolino e la pelle. Non vanno confuse, come io facevo inizialmente, con delle innocue creme idratanti perchè tali non sono. Se usate sempre, essendo impermeabili, bloccano la normale traspirazione e generano irritazione anche sulla cute sana! Un cane che si morde la coda!!
Quindi il mio consiglio è usare con estrema parsimonia queste creme “scudo” e solo quando c’è un arrossamento grave oppure limitarsi, come faccio io, ad idratare (preferibilmente con olii, burri o aloe) e se possibile lasciare il bambino per un po’ senza pannolino.
E voi cosa fate di solito? Usate le paste antiarrossamento e con quale frequenza? Fatemi sapere così possiamo confrontare le nostre esperienze.